The Silken Kirtle - Antonella Santoro Quintet
-Antonella Santoro, voce e arrangiamenti
-Laurent Marode, pianoforte e arrangiamenti
-Laurent Fradelizi, contrabbasso
-Stéphane Chandelier, batteria
-Fabien Mary, tromba
TRACKLIST
1. After You’ve Gone
2. Bye Bye Blackbird
3. Everything I’ve Got Belongs To You
4. Never Let Me Go
5. One For My Baby
6. Pick Yourself Up
7. Secret Love
8. Rose Room
9. Le Plus Beau Tango Du Monde
10. The End Of A Love Affair
11. The Silken Kirtle (Bonus Track)
The Silken Kirtle - Antonella Santoro Quintet
L’album costituisce un ispirato tributo al Jazz e alle sue radici, l’esito di un imprinting emozionale raccolto in famiglia e costantemente coltivato dalla musicista, in parallelo con le sue molteplici attività artistiche e professionali, in un particolare percorso di “professionismo amatoriale” che accomuna molti animi sensibili alle arti.
Le dieci tracce dell’album che spaziano dai primi anni ’20 agli anni ’50 si alternano, nell’originalità degli arrangiamenti, in un elegante equilibrio stlistico-musicale.
Il lavoro è stato registrato al MidiLive Studios di Parigi insieme a una band tutta d’oltralpe, formata da straordinari musicisti della scena jazzistica francese, come il pianista e arrangiatore Laurent Marode, Laurent Fradelizi al contrabbasso, Stéphane Chandelier alla batteria e come special guest, il trombettista Fabien Mary. La conoscenza reciproca fra i musicisti, impegnati in collaborazioni durature e stabili, la cura per i particolari, una oculata scelta di arrangiamenti costituiscono la cifra sulla quale Antonella fa scorrere il suo canto stilisticamente lineare ed essenziale, che si fonde con il sound del gruppo impegnato a omaggiare il mainstream con gusto contemporaneo. Un suono ricercato e riconoscibile, unito a un fraseggio fluido e personale caratterizzano la voce della leader. “Lovely music from a beautiful singer...”: sono le parole che Sheila Jordan scrive per lei dopo aver ascoltato in anteprima la registrazione di “The Silken Kirtle”.
Nel disco la materia più prettamente musicale si intesse con il desiderio di affrontare le song anche attraverso un lavoro certosino e puntuale di valorizzazione della loro storia. Il lavoro è da considerarsi un omaggio appassionato al repertorio Jazz, che Antonella decide di approfondire e raccontare vestendo il doppio ruolo di cantante e curatrice delle liner notes, fornendo ogni brano con i testi originali e un ricchissimo corredo di informazioni e curiosità, una sorta di piccolo quaderno Jazz degli appunti da sfogliare ascoltando il disco. Nel complesso, un lavoro che invita all’ascolto e alla lettura, all’approfondimento senza fretta, saltando magari da un titolo all’altro e gustando i dettagli di cui queste perle musicali sono un autentico concentrato.
L’enigmatica immagine della copertina e il titolo dell’album invitano a immergersi in un’atmosfera solo apparentemente d’antan, sorprendendoci poi con un’alternanza di tempi dispari e ritmi sostenuti, improntati a sonorità ben più moderne e attuali.
Un disco colto, che ci ricorda quanto il Jazz tradizionale possa essere un meraviglioso scrigno di storie da scoprire e da amare.
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