"But Not For Free": musica Jazz e diritti umani nell'album di debutto di Veronica Parrilla
Con il supporto del MiC e della SIAE nell'ambito del programma "Per Chi Crea", Jazzy Records presenta l'album di debutto della cantante calabrese Veronica Parrilla, intitolato "But Not For Free". Disponibile sia in formato fisico che digitale a partire dal 19 luglio 2024, questo progetto unisce il linguaggio universale del jazz a temi cruciali come i diritti umani.
Sotto la sapiente direzione musicale del pianista e compositore Giovanni Mazzarino, Veronica Parrilla esplora con la sua voce e i suoi testi un territorio emotivo ricco e complesso. La sezione ritmica è affidata a due promettenti musicisti calabresi, Matteo Pesce alla batteria e Giuseppe Gugliotta al basso elettrico, che insieme creano un sound unico e avvolgente.
L'album nasce dalla volontà di Jazzy Records di offrire un’opportunità di crescita a musicisti emergenti, attraverso la partecipazione al bando "Per Chi Crea". Questo programma, promosso dal Ministero della Cultura e gestito da SIAE, destina il 10% dei compensi della “copia privata” a supporto della creatività e della promozione culturale dei giovani sotto i 35 anni di età. Intorno alle finalità di questo bando, Jazzy Records ha ideato e costruito un concept originale che, attraverso il linguaggio universale della musica Jazz, riflette sull'essenzialità del ruolo della cultura nella consapevolezza, nell’esercizio e nella tutela dei diritti umani. Il titolo stesso "But Not For Free" richiama l'idea che i diritti umani non siano mai stati raggiunti senza sforzo e impegno, e che i giovani artisti, con la loro musica e creatività, possano essere parte di questo cambiamento.
I brani dell'album affrontano temi fondamentali e attuali. Ad esempio, "The Plant" parla del diritto di scelta delle donne, mettendo in luce la loro forza e resilienza; "Lost at Home" evidenzia il diritto all'istruzione come chiave per la consapevolezza e la libertà; "Sweet Childhood Time" celebra il diritto a vivere un'infanzia vera e spensierata; mentre "Visions in the Fog" e "Stay Little Sheet" si concentrano rispettivamente sulla libertà di espressione e sull'importanza dell'identità e dell’uguaglianza. Ogni traccia offre una riflessione su come la cultura possa giocare un ruolo essenziale nella promozione dei diritti umani, dimostrando che la musica non è solo intrattenimento, ma anche un potente strumento di sensibilizzazione e cambiamento sociale.
Assecondando le finalità indicate da SIAE, Jazzy Records ha dato a questo progetto un’impronta fortemente didattica. Tutti e tre i musicisti sono stati allievi di Giovanni Mazzarino nei Conservatori di Vibo Valentia e di Messina, e come in un vero e proprio laboratorio di musica d'insieme, il Maestro ha messo a disposizione un corpus di sue composizioni originali. Ha proposto alla Parrilla l’esercizio di scrivere testi originali che scandagliassero il tema portante, interpretandolo anche attraverso momenti di vocalese. Le session di registrazione, svoltesi presso il Sonoria Studio di Vincenzo Cavalli a Scordia (CT), hanno rivestito lo spirito del seminario: attraverso il metodo del “learning by doing”, i tre musicisti hanno avuto la possibilità di affinare le proprie competenze sotto l’esigente direzione di uno dei più stimati esponenti del Jazz italiano.
L'album è corredato da due videoclip. Il primo, “The Plant”, affronta la questione dell’emancipazione femminile e della lotta contro le discriminazioni di genere. Il secondo è “But Not For Free”, un vero inno alla libertà, in cui ballerini provenienti da tutto il mondo danzano liberi e senza schemi per le strade della propria città. La lotta per l’affermazione dei propri diritti umani e civili non dev’essere soltanto ribellione e sofferenza, ma può anche proporsi come costruzione, proposta e scelta gioiosa. “But Not For Free” esprime un messaggio di speranza e di coraggio, un invito al cambiamento da attuare con la consapevolezza dei singoli e l’incontro dei diversi pensieri e posizioni a riguardo, atteggiamento di cui il Jazz è sempre stato promotore.
"But Not For Free" ©Jazzy Records
- Veronica Parrilla: testi, voce
- Giovanni Mazzarino: composizioni, arrangiamenti, pianoforte
- Giuseppe Gugliotta: basso elettrico
- Matteo Pesce: batteria
Sotto la sapiente direzione musicale del pianista e compositore Giovanni Mazzarino, Veronica Parrilla esplora con la sua voce e i suoi testi un territorio emotivo ricco e complesso. La sezione ritmica è affidata a due promettenti musicisti calabresi, Matteo Pesce alla batteria e Giuseppe Gugliotta al basso elettrico, che insieme creano un sound unico e avvolgente.
L'album nasce dalla volontà di Jazzy Records di offrire un’opportunità di crescita a musicisti emergenti, attraverso la partecipazione al bando "Per Chi Crea". Questo programma, promosso dal Ministero della Cultura e gestito da SIAE, destina il 10% dei compensi della “copia privata” a supporto della creatività e della promozione culturale dei giovani sotto i 35 anni di età. Intorno alle finalità di questo bando, Jazzy Records ha ideato e costruito un concept originale che, attraverso il linguaggio universale della musica Jazz, riflette sull'essenzialità del ruolo della cultura nella consapevolezza, nell’esercizio e nella tutela dei diritti umani. Il titolo stesso "But Not For Free" richiama l'idea che i diritti umani non siano mai stati raggiunti senza sforzo e impegno, e che i giovani artisti, con la loro musica e creatività, possano essere parte di questo cambiamento.
I brani dell'album affrontano temi fondamentali e attuali. Ad esempio, "The Plant" parla del diritto di scelta delle donne, mettendo in luce la loro forza e resilienza; "Lost at Home" evidenzia il diritto all'istruzione come chiave per la consapevolezza e la libertà; "Sweet Childhood Time" celebra il diritto a vivere un'infanzia vera e spensierata; mentre "Visions in the Fog" e "Stay Little Sheet" si concentrano rispettivamente sulla libertà di espressione e sull'importanza dell'identità e dell’uguaglianza. Ogni traccia offre una riflessione su come la cultura possa giocare un ruolo essenziale nella promozione dei diritti umani, dimostrando che la musica non è solo intrattenimento, ma anche un potente strumento di sensibilizzazione e cambiamento sociale.
Assecondando le finalità indicate da SIAE, Jazzy Records ha dato a questo progetto un’impronta fortemente didattica. Tutti e tre i musicisti sono stati allievi di Giovanni Mazzarino nei Conservatori di Vibo Valentia e di Messina, e come in un vero e proprio laboratorio di musica d'insieme, il Maestro ha messo a disposizione un corpus di sue composizioni originali. Ha proposto alla Parrilla l’esercizio di scrivere testi originali che scandagliassero il tema portante, interpretandolo anche attraverso momenti di vocalese. Le session di registrazione, svoltesi presso il Sonoria Studio di Vincenzo Cavalli a Scordia (CT), hanno rivestito lo spirito del seminario: attraverso il metodo del “learning by doing”, i tre musicisti hanno avuto la possibilità di affinare le proprie competenze sotto l’esigente direzione di uno dei più stimati esponenti del Jazz italiano.
L'album è corredato da due videoclip. Il primo, “The Plant”, affronta la questione dell’emancipazione femminile e della lotta contro le discriminazioni di genere. Il secondo è “But Not For Free”, un vero inno alla libertà, in cui ballerini provenienti da tutto il mondo danzano liberi e senza schemi per le strade della propria città. La lotta per l’affermazione dei propri diritti umani e civili non dev’essere soltanto ribellione e sofferenza, ma può anche proporsi come costruzione, proposta e scelta gioiosa. “But Not For Free” esprime un messaggio di speranza e di coraggio, un invito al cambiamento da attuare con la consapevolezza dei singoli e l’incontro dei diversi pensieri e posizioni a riguardo, atteggiamento di cui il Jazz è sempre stato promotore.
"But Not For Free" ©Jazzy Records
- Veronica Parrilla: testi, voce
- Giovanni Mazzarino: composizioni, arrangiamenti, pianoforte
- Giuseppe Gugliotta: basso elettrico
- Matteo Pesce: batteria
Out il 19 luglio l'album "But Not For Free" di Veronica Parrilla feat. Giovanni Mazzarino realizzato con il sostegno del Mic e di Siae, nell'ambito del programma "Per Chi Crea"
Uscirà il 19 Luglio in versione fisica e digitale l'album "But Not For Free" della cantante e autrice Veronica Parrilla , con composizioni e arrangiamenti di Giovanni Mazzarino. Insieme a loro i giovani musicisti Giuseppe Gugliotta al basso elettrico e Matteo Pesce alla batteria. Il progetto è interamente dedicato al tema dei diritti umani e ha ricevuto il sostegno del MiC e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea”. L'album è stato registrato da Vincenzo Cavalli al Sonoria Studio di Scordia (CT).
Veronica Parrilla: voce, testi
Giovanni Mazzarino: pianoforte, composizioni, arrangiamenti
Giuseppe Gugliotta: basso elettrico
Matteo Pesce: batteria
SIAE Ministero della Cultura
#perchicrea #PCC #jazzmusic
Veronica Parrilla: voce, testi
Giovanni Mazzarino: pianoforte, composizioni, arrangiamenti
Giuseppe Gugliotta: basso elettrico
Matteo Pesce: batteria
SIAE Ministero della Cultura
#perchicrea #PCC #jazzmusic
Videoclip
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Il progetto discografico “But Not For Free" è un'emozionante avventura musicale in quartetto, firmato dalla cantante calabrese Veronica Parrilla insieme al pianista e compositore Giovanni Mazzarino e altri due giovani jazzisti: Matteo Pesce: alla batteria Giuseppe Gugliotta al basso elettrico. Attraverso il linguaggio universale della musica Jazz, il progetto si propone di riflettere su quanto sia essenziale il ruolo della cultura nella consapevolezza, nell’esercizio e nella tutela dei diritti umani. Il Jazz, nato come espressione di libertà nelle comunità afroamericane, ha affrontato ingiustizie e discriminazioni. Con i testi della Parrilla su musica originale di Mazzarino, "But Not For Free" costruisce un mosaico di storie che mettono in risalto i concetti chiave dei diritti umani. La musica diventa un ponte tra le esperienze passate e le sfide contemporanee in un momento di importante trasformazione degli equilibri del Pianeta.
LA CULTURA PER I DIRITTI
La cultura porta ai diritti, perché gioca un ruolo fondamentale nel plasmare le nostre identità, le nostre prospettive e la nostra comprensione del mondo che ci circonda. La cultura influisce sul modo in cui percepiamo e interpretiamo i concetti di giustizia, uguaglianza, libertà e dignità umana.
Ecco alcuni motivi per cui la cultura è intrinsecamente collegata ai diritti:
La cultura insomma è una fonte di conoscenza, identità, partecipazione e trasformazione sociale. Essa ci aiuta a comprendere, esercitare e difendere i nostri diritti, contribuendo a creare una società più giusta, inclusiva e rispettosa dei diritti umani.
LA CULTURA PER I DIRITTI
La cultura porta ai diritti, perché gioca un ruolo fondamentale nel plasmare le nostre identità, le nostre prospettive e la nostra comprensione del mondo che ci circonda. La cultura influisce sul modo in cui percepiamo e interpretiamo i concetti di giustizia, uguaglianza, libertà e dignità umana.
Ecco alcuni motivi per cui la cultura è intrinsecamente collegata ai diritti:
- Consapevolezza: La cultura ci offre una conoscenza approfondita delle nostre radici, delle nostre tradizioni e dei nostri valori condivisi. Questa consapevolezza culturale ci aiuta a comprendere i nostri diritti e a riconoscere quando vengono violati. Attraverso la cultura, impariamo quali sono i nostri diritti fondamentali e come possiamo difenderli.
- Identità: la cultura influenza la nostra identità personale e collettiva. Attraverso le espressioni culturali, come la musica, l'arte, la letteratura e la danza, possiamo esprimere la nostra individualità e il nostro senso di appartenenza a una comunità. Il diritto all'identità culturale è strettamente correlato al diritto all'autodeterminazione e all'espressione di sé.
- Partecipazione: la cultura facilita la partecipazione attiva nella società. Attraverso le pratiche culturali, le manifestazioni artistiche e le tradizioni, le persone si uniscono, si confrontano e si organizzano per promuovere i loro diritti. La cultura crea spazi in cui le persone possono discutere, condividere opinioni e lavorare insieme per migliorare le condizioni sociali, politiche ed economiche.
- Trasformazione sociale: la cultura è un potente strumento di trasformazione sociale. Attraverso la creatività e l'innovazione culturale, è possibile sollevare questioni sociali, sfidare le ingiustizie e promuovere il cambiamento. Artisti e attivisti culturali hanno spesso utilizzato le loro opere per denunciare violazioni dei diritti umani e per promuovere una società più equa e inclusiva.
- Dialogo interculturale: la cultura favorisce il dialogo e la comprensione reciproca tra diverse comunità e culture. Attraverso lo scambio culturale e l'apertura alle prospettive altrui, possiamo superare pregiudizi e stereotipi, promuovendo la coesistenza pacifica e la valorizzazione della diversità. Il diritto alla cultura include anche il diritto di partecipare al dialogo interculturale e di promuovere la tolleranza e il rispetto reciproco.
La cultura insomma è una fonte di conoscenza, identità, partecipazione e trasformazione sociale. Essa ci aiuta a comprendere, esercitare e difendere i nostri diritti, contribuendo a creare una società più giusta, inclusiva e rispettosa dei diritti umani.
Un mosaico di diritti
L’album si compone di otto brani, di cui sette porranno l’attenzione ognuno su un particolare diritto, raccontato da un punto di vista impersonale e dunque imparziale, che rende giustizia allo stesso concetto di verità, attraverso l’utilizzo di metafore semplici e di forte impatto, che esprimono con semplicità e immediatezza il concetto cardine e le disastrose conseguenze legate alla scarsa tutela e alla mortificazione di qualcosa di assolutamente necessario.
Alcuni degli argomenti selezionati:
- Il diritto di scelta delle donne, in riferimento a una serie di devastanti tradizioni e disparità di vario genere, che da sempre mortificano e discrimino la libertà della donna e il suo potere decisionale sul suo corpo e la sua intera vita.
- Il diritto all’Istruzione e alla salute, che ancora oggi subiscono i vincoli imposti dalle possibilità economiche del singolo; fortemente legati al diritto alla Verità assoluta e imparziale, dalla quale prende forma la consapevolezza singola e collettiva;
- Il diritto all’infanzia, negato e umiliato da fenomeni come lo sfruttamento minorile o ancora dalla piaga della guerra.
- Il diritto all’uguaglianza e all’identità, da intendersi in termini di riconoscimento dell’unicità di ogni singola persona come delle tradizioni che identificano le diverse culture; si inviterà quindi al rispetto e alla tutela equa del valore immenso della diversità.
- Il diritto alla libertà di espressione e alla privacy.
L’ultimo brano sarà invece un messaggio più generale di speranza e di coraggio, un invito al cambiamento attraverso la consapevolezza del singolo e l’incontro dei diversi pensieri, di cui il Jazz è sicuramente Maestro.
"But Not For Free" adotta dunque un approccio creativo, costruendo un mosaico di storie in cui vengono enfatizzati i concetti cardine legati ai diritti umani. Attraverso l'uso di metafore semplici ma incisive, si mira a coinvolgere l'ascoltatore in un'esperienza di profonda riflessione e introspezione, alimentando la spinta al cambiamento consapevole che è insita nell'intero progetto.
La musica jazz, con la sua capacità di esprimere emozioni complesse e di comunicare attraverso l'improvvisazione, diventa l'ambiente ideale per affrontare tematiche legate ai diritti umani. "But Not For Free" si pone l’obiettivo di suscitare un dialogo profondo e significativo, portando avanti un messaggio di giustizia e di rispetto per la dignità umana a cui tutti possano ispirarsi, soprattutto le giovani generazioni a cui la voce e i testi di Veronica Parrilla parlano in modo diretto, vestita dalle composizioni di un grande autore come Giovanni Mazzarino, noto didatta del Jazz che tanti giovani ha formato e ispirato nel corso della sua lunga carriera.
Alcuni degli argomenti selezionati:
- Il diritto di scelta delle donne, in riferimento a una serie di devastanti tradizioni e disparità di vario genere, che da sempre mortificano e discrimino la libertà della donna e il suo potere decisionale sul suo corpo e la sua intera vita.
- Il diritto all’Istruzione e alla salute, che ancora oggi subiscono i vincoli imposti dalle possibilità economiche del singolo; fortemente legati al diritto alla Verità assoluta e imparziale, dalla quale prende forma la consapevolezza singola e collettiva;
- Il diritto all’infanzia, negato e umiliato da fenomeni come lo sfruttamento minorile o ancora dalla piaga della guerra.
- Il diritto all’uguaglianza e all’identità, da intendersi in termini di riconoscimento dell’unicità di ogni singola persona come delle tradizioni che identificano le diverse culture; si inviterà quindi al rispetto e alla tutela equa del valore immenso della diversità.
- Il diritto alla libertà di espressione e alla privacy.
L’ultimo brano sarà invece un messaggio più generale di speranza e di coraggio, un invito al cambiamento attraverso la consapevolezza del singolo e l’incontro dei diversi pensieri, di cui il Jazz è sicuramente Maestro.
"But Not For Free" adotta dunque un approccio creativo, costruendo un mosaico di storie in cui vengono enfatizzati i concetti cardine legati ai diritti umani. Attraverso l'uso di metafore semplici ma incisive, si mira a coinvolgere l'ascoltatore in un'esperienza di profonda riflessione e introspezione, alimentando la spinta al cambiamento consapevole che è insita nell'intero progetto.
La musica jazz, con la sua capacità di esprimere emozioni complesse e di comunicare attraverso l'improvvisazione, diventa l'ambiente ideale per affrontare tematiche legate ai diritti umani. "But Not For Free" si pone l’obiettivo di suscitare un dialogo profondo e significativo, portando avanti un messaggio di giustizia e di rispetto per la dignità umana a cui tutti possano ispirarsi, soprattutto le giovani generazioni a cui la voce e i testi di Veronica Parrilla parlano in modo diretto, vestita dalle composizioni di un grande autore come Giovanni Mazzarino, noto didatta del Jazz che tanti giovani ha formato e ispirato nel corso della sua lunga carriera.